UN CARO AMICO

Novembre 19, 2023 By MATTEO DI GENNARO

BY MATTEO DI GENNARO

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Il primo articolo è un doveroso omaggio a una persona immensa.

Tempo fa raccolsi le parole di un viandante sconosciuto.

Pioveva, e forse per questo il suo volto era rigato da sottili corsi d’acqua, che lentamente scendevano su quel viso stanco.

Ricordo un uomo solo seduto sul ciglio di una strada senza nome, allungare la mano, quasi a implorare di essere ascoltato. Fu così che mi sedetti al suo fianco, poiché la solitudine non s’ignora; la si condivide.

Un Caro Amico

A poco a poco, le sue parole presero forma in una melodia surreale:

Mi ritrovai a camminare nella notte più oscura della mia vita; c’era talmente buio che faticavo a scorgere i miei passi. Sorrisi che non erano tali, e menzogne divenute improvvisamente verità soffiavano sulla mia nullità, l’inganno più abietto.

Non so come, ma riuscii a tornare a casa; esausto, mi accasciai sul pavimento e piansi. Oh quanto piansi; tremavo talmente forte che i miei nervi parevano lame affilate in procinto di deturpare la mia pelle.

Avevo perso tutto: lavoro, famiglia, denaro; non avevo più niente, tranne la folle, disperata commiserazione, di chi vuole solo dimenticare. Amore mio quanto avrei voluto averti accanto, sorreggermi al tuo sorriso, nutrirmi del tuo odore; sentire le tue dita scivolare dolcemente su queste mie lacrime amare, ma tu non c’eri. Nessuno c’era. Perfino Dio in quel momento aveva diretto il suo sguardo altrove.

Una gran voglia di annegare dentro l’oblio del non ritorno stava prendendo il sopravvento; ora dopo ora, giorno dopo giorno precipitavo senza freno, ma poi, una leggera brezza accarezzò i miei affanni, ed ecco che a ogni secondo consumato, le forze ritornarono e, centimetro dopo centimetro, mi rialzai a nuova vita.

Capii che tutto quel dolore altro non era che un dono prezioso del destino, un insegnamento severo dal quale non potevo sfuggire.

Iniziai così a scorgere la grandezza nella semplicità, la purezza nel fango, ma soprattutto imparai ad amare me stesso. Ogni creatura. La vita.

Porta al mondo queste mie parole, giovane e caro amico di una sera, affinché l’uomo comprenda che non esiste gioia senza lacrime, pace senza cambiamento, e che anche nell’inferno più nero esiste la luce: solo alla fine di tutto questo riscopriremo noi stessi.”

Mi alzai stringendo tra le mani la saggezza di quell’uomo, e ora mantengo una promessa fatta molto tempo fa.

Ciao amico mio. Ovunque tu sia…

Il pasto caldo e rassicurante